L’uomo che faceva volare i gabbiani

Una bimba di buona famiglia rapita. Un domestico cingalese fortemente sospettato.

Un sostituto della Procura di Salerno che indaga e che, tra una indagine e l’altra , si diverte a far volare i gabbiani.

Un apparente lieto fine.

Il tutto racchiuso in un gran contenitore, pieno di aneddoti e di episodi di vita professionale e non, di un magistrato del Sud, tanto idealista, quanto disincantato.

Questo libro offre lo spunto per una amara riflessione sulle grandi disparità economiche e sociali tra paesi ricchi e quelli poveri, e sulla opportunità di perseguire veri, o presunti , ideali di giustizia.

Descrizione

Anche quella notte, il dottor Bernardini finì per dormire a casa dell’anziana madre. Sfuggiva volentieri alla solitudine del suo appartamento, perché non chiedeva molto alla vita da scapolo: non ambiva alla seduzione o all’avventura, non riteneva che fossero aspetti dell’esistenza a cui rivolgere ogni sforzo, né gli sembrava che chi vi dedicasse tutto sè stesso fosse poi così felice. Nella nuova casa da single aveva l’attonita libertà di chi è solo; a casa della madre aveva pranzo e cena preparati dalla migliore cuoca al mondo, la vecchia camera per sé, asciugamani puliti e uno spazzolino sempre pronto. Docili opinioni sulla vita in risposta alle proprie, e l’unico possibile rifugio dalle cose del mondo: dopo il bacio della buona notte, la madre gli chiedeva per che ora desiderasse il caffè a letto.

Secondo ovvi canoni naturali, questa donna dolce e devota – sua madre – non gli sarebbe sopravvissuta: Bernardini si arrogava il diritto di goderne la compagnia il più a lungo possibile; vedendola andare a piccoli passi verso la camera da letto, si rigirava in mente l’epitaffio che aveva deciso per la sua tomba, tratto da Baglioni: “Noi non vogliamo andare in paradiso/Se lì non si vede il mare”. Non trovava nulla di dissacrante nel preferire i tropici alla visione divina.

Un suo vecchio maestro diceva che i bravi magistrati traggono le proprie qualità migliori dalla mamma, dalla compita professoressa di lettere, equanime nel premiare e castigare i propri studenti, o dalla casalinga impegnata a mediare fra maschi imbizzarriti, che da sola conserva la lucidità necessaria a far quadrare il bilancio familiare. Bernardini si limitava a rilevare che, nella vita, si può essere strozzati da cordoni ombelicali peggiori..

 

Roberto Ricciardi è nato a Salerno il 13.4.1955. È sposato con Patrizia, dalla quale ha avuto due figli, Maria Virginia e Bartolo.
Magistrato da oltre tren’anni, attualmente è in servizio presso la Sezione Fallimentare del Tribunale di Salerno.

È alla sua prima esperienza letteraria.

 

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